Alessandro Bru

10,00

11 Agosto h21:30 Ippodromo Caprilli

PREVENDITE CHIUSE

Alessandro Bru

L’UNTORE

ispirato a Diceria dell’untore di Gesualdo Bufalino
di e con Alessandro Bru
in collaborazione con hangar produzioni

Nel 1981, all’età di 61 anni, su spinta di Sciascia e di Elvira Sellerio, Bufalino si convince a “rivelare” l’esistenza di un suo romanzo, concludere il lavoro di revisione “storico” e concederne l’edizione. È un esordio tardivo e riluttante come ricorda Bufalino. Quasi che avesse sempre vissuto nel timore del proprio scrivere. Lo scritto di Gesualdo Bufalino vede la luce e viene subito riconosciuto come un vero e proprio capolavoro.

Per me è stata una scoperta. La scrittura di Bufalino è come una scala in cui si rotola costantemente storditi: lo stile “arcaico”, alto, la trama esile e semplice, la forza evocativa dei ragionamenti infinitamente lirici sono stati una scoperta sorprendente. Un amore radicato per la lingua, per le parole, per le loro combinazioni, per la scrittura come espressione d’arte. Sbattevo la testa contro il muro mentre mi scavano nel testo. Come spesso ripeteva Bufalino se avesse dovuto scegliere un libro con cui stare nel deserto, la sua scelta sarebbe sempre caduta sul vocabolario. “Il custode del verbum e potenziale contenitore di tutte le scritture”.

Mi sono imbattuto nelle sue stesse riserve e mi sono buttato “come un pesce nelle sue reti per vedere che pescatore ero”. Ne è venuto fuori un monologo poeticamente scorretto. Perché in un certo senso è un “poemetto narrativo”. Perché in un certo senso ho amato il tradimento di ciò che amavo. Perché in un certo senso per me non è che spavento. L’untore sono io stesso come tutti. Confusi nello specchio dei tanti volti che ci circondano. Quando una sostanza e una forma cercano un reciproco scontro e un volere comune. Quando avere coraggio vuol dire soffrire tutto ciò che può succedere, dentro e fuori di sé, senza cedere alla tentazione di farsi ricordo.